Scambiatore caldaia: cos’è e come si pulisce

Ariston Italia | Aggiornato il: 12 aprile 2024

Scambiatore della caldaia: cos’è e a cosa serve


Lo scambiatore è un elemento essenziale per il funzionamento delle caldaie, nel quale avviene lo scambio di calore e il riscaldamento dell’acqua per contatto. Nel tempo il calcare, l’usura e una pressione non ottimale del sistema possono comprometterne l’integrità, perciò è fondamentale controllare questo componente almeno una volta l’anno. Vediamo come funziona lo scambiatore della caldaia e in che modo pulirlo, per assicurare un funzionamento impeccabile e la massima efficienza energetica dell’impianto termico.


Ogni modello di caldaia presenta un diverso tipo di scambiatore, ovvero la parte in cui avviene effettivamente lo scambio di calore tra la fonte energetica e l’acqua, utilizzando un sistema termoelettrico o la bruciatura del gas a seconda dell’elettrodomestico. In pratica, la fonte genera calore nella camera di combustione, dopodiché viene aumentata la temperatura dell’acqua che scorre nel circolatore e il fluido viene poi inviato all’impianto di riscaldamento e a quello dell’acqua calda sanitaria.


Alcune caldaie sono dotate di un sistema monotermico, in quanto i circuiti dell’acqua calda sanitaria e del riscaldamento sono separati e ognuno di essi utilizza uno scambiatore dedicato. In altri modelli, soprattutto nelle caldaie a condensazione, è presente uno scambiatore bitermico, una configurazione in cui i due circuiti rimangono separati ma sono inseriti nello stesso scambiatore, rimanendo a contatto per una trasmissione del calore che avviene simultaneamente nelle due linee.


Altri modelli di caldaie sono equipaggiati con uno scambiatore a piastre, un sistema più compatto dotato di quattro fori per l’ingresso e l’uscita dell’acqua sanitaria e del fluido di riscaldamento. Ad ogni modo lo scambio di calore avviene sempre tramite contatto, un processo che sottopone lo scambiatore all’azione corrosiva e usurante del calcare, i cui sedimenti possono compromettere il corretto funzionamento dell’intera caldaia.



Come si pulisce lo scambiatore della caldaia


La pulizia dello scambiatore rientra all’interno degli interventi di manutenzione della caldaia, infatti è essenziale mantenere questo componente sempre in perfetto stato. Di solito l’operazione viene effettuata pulendo sia il bruciatore che lo scambiatore, per assicurare il funzionamento ottimale dello scambio di calore e garantire la massima resa energetica dell’impianto, eliminando eventuali depositi di calcare accumulati.


Per pulire lo scambiatore si utilizza una spazzola metallica, da passare sulla griglia per rimuovere la sporcizia e le incrostazioni sedimentate, cercando di eliminare i residui da tutte le fessure in modo accurato. Allo stesso tempo è importante prestare attenzione alle alette dello scambiatore, elementi che non vanno piegati o deformati per evitare malfunzionamenti e perdite della caldaia, utilizzando in questi punti una spazzola meno dura.


Per la pulizia dello scambiatore a piastra, invece, non è possibile intervenire in modo manuale poiché la serpentina è racchiusa all’interno del blocco, dove sono presenti le piastre dei circuiti dell’acqua per il riscaldamento e quella per l’acqua calda sanitaria. In questo caso è possibile realizzare un lavaggio chimico, utilizzando una pompa e una sostanza acida specifica per questa operazione, per rimuovere i residui di calcare depositati all’interno dello scambiatore.




I problemi più comuni dello scambiatore della caldaia


Lo scambiatore è il cuore della caldaia, il punto in cui avviene la cessione del calore dalla fonte primaria all’acqua, per questo motivo è importante che sia sempre in perfetto stato e funzioni in modo ottimale. Un malfunzionamento o un danneggiamento di tale componente, infatti, incide direttamente sulle prestazioni della caldaia, causando cali di pressione, una minore efficienza energetica e un aumento dei consumi, oltre al rischio che l’impianto eroghi una quantità inferiore di acqua calda.


Uno dei problemi più comuni è rappresentato dalle perdite nello scambiatore della caldaia, una fuoriuscita che può essere più o meno grave, provocata da un componente interno rotto, un difetto alla valvola di pressione, oppure l’usura di una guarnizione. Le perdite dalla valvola possono indicare che la pressione della caldaia è troppo alta, quindi è necessario provvedere e diminuirla, mentre una fuoriuscita da una guarnizione richiede necessariamente la sua sostituzione.


Quando invece all’interno dello scambiatore è presente una quantità eccessiva di sedimenti di calcare, è possibile avvertire un rumore strano simile a quello di ebollizione dell’acqua. Si tratta di un segnale che indica probabilmente una riduzione del flusso di acqua, una limitazione causata dai depositi di calcare che richiedono un lavaggio completo, oppure l’apertura dello scambiatore per procedere alla pulizia manuale laddove possibile, altrimenti non rimane che sostituire il componente con un nuovo modello.




Quanto costa la pulizia dello scambiatore della caldaia


La pulizia dello scambiatore della caldaia è un intervento abbastanza complesso, per il quale è consigliabile rivolgersi sempre a un tecnico qualificato. Il costo dell’operazione è piuttosto variabile, in quanto dipende dal modello, dal tipo di caldaia e dallo stato del componente, con una spesa che può andare in media da 50 a 120 euro. Ad ogni modo si tratta di un intervento fondamentale, poiché un problema allo scambiatore può comportare un forte aggravio dei consumi energetici e una netta riduzione della resa della caldaia.


Questa operazione non è compresa nella manutenzione ordinaria della caldaia, tuttavia il professionista potrebbe suggerirla qualora dovesse notare l’inefficienza dell’impianto, oppure un’alterazione dei fumi di scarico. La mancata pulizia dello scambiatore può portare alla rottura di questo elemento, costringendo alla sua sostituzione, perciò è raccomandabile far controllare, ed eventualmente pulire, lo scambiatore almeno una volta l’anno, valutando anche la possibilità di installare un filtro anticalcare qualora la durezza dell’acqua dovesse essere particolarmente elevata.