Contabilizzazione del calore, cos’è e cosa prevede la legge

ariston | Aggiornato il: 23 aprile 2021

In Italia vige l'obbligo di contabilizzazione del calore: i condomini dotati di un sistema di riscaldamento centralizzato devono essere forniti di contatori individuali che riportino dati precisi per ogni utente.
Cerchiamo insieme di comprendere come funzionano i contabilizzatori di calore.


La contabilizzazione del calore



La contabilizzazione del calore rappresenta lo strumento attraverso il quale, laddove sia presente in un condominio un impianto centralizzato come una caldaia, si ripartiscono in modo autonomo i consumi relativi al riscaldamento del proprio appartamento e alla produzione di acqua calda sanitaria. Per poter mettere in funzione questo meccanismo della contabilizzazione del calore è necessario che siano installati determinati dispositivi come sensori di temperatura e valvole termostatiche. In questa maniera ogni utente potrà gestire il riscaldamento in funzione delle proprie esigenze, senza avere limitazioni di orari. La libertà di accensione e spegnimento dell'impianto di riscaldamento da parte dei condomini trova dei limiti nelle norme di legge di riferimento. Ovviamente ogni utente, grazie alla contabilizzazione del calore, pagherà soltanto in funzione del consumo di calore che ha fatto registrare.

Prima della contabilizzazione di calore, la distribuzione delle spese di riscaldamento si fondava su criteri non proprio precisi, come i millesimi di proprietà e il volume dell'immobile. Alla nuova normativa si sono dovuti adeguare i condomini con caldaia centralizzata, sia nel caso di impianti a distribuzione verticale costruiti entro la fine degli anni Ottanta, sia nel caso dei più recenti impianti con distribuzione ad anello, che sono emersi a partire dall'inizio degli anni Novanta.

Quali sono i vantaggi per i condomini?



La contabilizzazione del calore comporta numerosi vantaggi per i condomini. Prima di tutto, la maggiore autonomia del riscaldamento per ogni utente, che può decidere come utilizzare il calore per riscaldare il proprio appartamento; in secondo luogo, l'ottenimento di un risparmio maggiore, dovuto alla maggiore efficienza degli impianti centralizzati e al fatto che i costi relativi all'installazione e alla manutenzione dell'impianto si ripartiscono tra tutti gli utenti; a questi aspetti si aggiungono la riduzione dei consumi e, di conseguenza, dei costi in bolletta (fino a toccare il 30% di risparmio). Per poter suddividere in maniera il più possibile equa i costi relativi al riscaldamento in un condominio si utilizzano dei dispositivi appositi, noti con il nome di “ripartitori”. Di che cosa si tratta? Il ripartitore di calore è uno strumento in grado di rilevare in maniera indiretta i consumi dei corpi scaldanti all'interno di edifici caratterizzati da un impianto di riscaldamento centralizzato. Esso registrerà l'effettivo consumo di calore di ogni utenza affinché successivamente, in bolletta, siano distribuite in modo equo le spese relative al riscaldamento di ogni condomino in funzione dell'energia realmente consumata.