Come funziona lo sconto in fattura per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Ariston Italia | Aggiornato il: 23 novembre 2021

Con lo sconto in fattura per specifici interventi in ambito di efficienza energetica  è possibile usufruire di un beneficio importante, ottenendo un’agevolazione ancora più elevata per gli interventi che accedono al SuperBonus 110% e all’Ecobonus 2021. In questo modo è possibile usufruire di uno sconto fino al 100% sulla spesa ammissibile, con un risparmio immediato senza aspettare il rimborso da parte dello Stato, in 5 o 10 anni. Tramite gli incentivi si possono realizzare tantissimi interventi per la manutenzione straordinaria*, ordinaria e per la riqualificazione energetica degli edifici. Si tratta di una soluzione conveniente per rendere la propria casa più efficiente e sostenibile, beneficiando delle misure di supporto economico disponibili.
Scopriamo come funziona lo sconto in fattura per interventi di recupero del patrimonio edilizio** , per capire quali lavori si possono effettuare e come ottenere le agevolazioni previste.



Cos’è lo sconto in fattura per interventi di recupero del patrimonio edilizio

Con il Decreto Rilancio sono state introdotte diverse novità per interventi di recupero del patrimonio edilizio** , con l’obiettivo di promuovere una maggiore efficienza energetica degli edifici. Oggi esistono numerosi benefici fiscali per chi vuole ammodernare la propria abitazione, riducendo gli sprechi termici e ottimizzando l’immobile dal punto di vista del fabbisogno energetico. In particolare, sono previste detrazioni d’imposta fino al 110%, disponibili per chi realizza un lavoro agevolabile entro il 30 giugno 2022 (o entro il 31 dicembre 2022 per gli interventi edili condominiali o realizzati sulle parti comuni ). Il vantaggio principale è la possibilità di convertire lo sgravio fiscale in sconto in fattura, con la possibilità di usufruire di un risparmio istantaneo grazie allo sconto applicato dall’impresa che esegue i lavori. Se l’azienda offre questa opportunità, infatti, è possibile ottenere uno sconto dell’importo ammissibile con la cessione del credito di imposta alla ditta, la quale può richiedere la detrazione fiscale allo Stato, oppure cedere a sua volta il credito a un intermediario autorizzato.




La detrazione per il recupero del patrimonio edilizio con sconto in fattura

Con il bonus ristrutturazione è prevista una detrazione del 50%, un incentivo standard valido per diversi interventi edili. Ad esempio, tra i lavori ammessi ci sono la rinnovazione strutturale dell’edificio, oppure il rifacimento dell’impianto elettrico o idraulico. Il contribuente può in aggiunta a tali interventi, eseguire  altri interventi  ammessi all’Ecobonus e beneficiare per questi di una detrazione più alta (65%), oppure eseguire un lavoro previsto dal SuperBonus 110% con il quale l’agevolazione può arrivare fino al 110%. Questi tre incentivi consentono di avere un’ampia scelta di detrazioni fiscali sulle spese da sostenere per i lavori edili sul proprio immobile;  ad ogni modo tutti gli sgravi fiscali possono essere convertiti in sconto in fattura. Questa modalità consente di ottenere uno sconto immediato dall’impresa, senza aspettare i 5 o 10 anni previsti dall’ordinario meccanismo della detrazione di  imposta da esercitare nell’ambito della propria dichiarazione dei redditi. Ovviamente si tratta di una misura molto conveniente, in quanto con uno sconto del 100% (per i lavori ammessi al SuperBonus 110%), non bisogna pagare nulla, migliorando l’efficienza energetica dell’edificio gratuitamente se il beneficio copre l’intero valore dell’intervento.




I lavori ammessi per lo sconto in fattura per il recupero del patrimonio edilizio


Con il bonus per il recupero del patrimonio edilizio è possibile effettuare una serie di interventi agevolati, usufruendo delle detrazioni d’imposta trasformabili in sconto in fattura o credito d’imposta anche per lavori non inclusi nell’Ecobonus 2021, nel SuperBonus 110% e nel Sismabonus. Queste misure sono valide anche per chi acquista un immobile ristrutturato, infatti, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, se i lavori sono stati eseguiti da un’impresa è possibile scegliere lo sconto in fattura oppure la cessione del credito.

I principali interventi del bonus per il recupero del patrimonio edilizio sono:

  • recupero del patrimonio edilizio, in base all’articolo 16-bis del Tuir inclusi quelli antisismici (cd. sismabonus) attualmente disciplinati dall’articolo 16 del decreto legge n. 63/2013
  • riqualificazione energetica degli edifici (cd. ecobonus), in base all’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013.

Inoltre, possono essere inclusi anche i lavori di riqualificazione energetica dell’edificio che rientrano nell’Ecobonus, con la possibilità di aumentare la detrazione d’imposta dal 65% al 110% se l’intervento, eseguito congiuntamente ad un intervento cd trainante (quale cappotto termico o sostituzione di un impianto di climatizzazione invernale), permette di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio di  almeno due classi energetiche. Questo risultato deve essere certificato da un tecnico abilitato, attraverso il rilascio dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Se invece è possibile migliorare appena una classe energetica, poiché l’immobile è già omologato con un buon livello di efficienza, basta soltanto il miglioramento di una classe.

La sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale deve prevedere l’installazione di una caldaia a condensazione di classe A o superiore, oppure di una pompa di calore. In alternativa, è possibile optare per un sistema ibrido, composto da una pompa di calore e una caldaia a condensazione progettate per funzionare in modo integrato. Sono coperti dalle agevolazioni anche impianti fotovoltaici, sistemi di micro generazione, scaldacqua a pompa di calore e il solare termico.



Limiti di spesa e requisiti per il recupero del patrimonio edilizio con sconto in fattura

Per quanto riguarda i limiti di spesa, i lavori inclusi nel bonus ristrutturazioni possono usufruire di una detrazione standard del 50%, con un massimale di 96 mila euro. Per gli interventi rientranti nell’ Ecobonus, invece, l’incentivo con sconto in fattura può arrivare fino al 110% con una soglia per il cappotto termico da 30 a 50 mila euro in base al tipo di edificio (appartamento in condominio, edificio plurifamiliare).

Per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, con l’installazione di sistemi centralizzati per il riscaldamento domestico, il raffrescamento e la fornitura di acqua calda sanitaria, la spesa massima va da 15 a 30 mila euro. Possono beneficiare del bonus ristrutturazione (50%) con possibilità di scegliere per lo sconto in fattura i proprietari degli immobili, gli inquilini affittuari, chi detiene un diritto di godimento come l’usufrutto, i soci di cooperative divise o indivise, i soci delle imprese semplici e gli imprenditori individuali, quest’ultimi per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce. Per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici rientranti nell’Ecobonus con aliquota al 50% o 65%, possono beneficiare non solo le persone fisiche ( compresi i titolari di reddito di lavoro autonomo) ma anche i titolari di reddito di impresa (imprenditori individuali, società di persone, società di capitali).





Come ottenere lo sconto in fattura per il recupero del patrimonio edilizio

Lo sconto in fattura per le ristrutturazioni è legato alla disponibilità dell’impresa che esegue i lavori, quindi prima di realizzare l’intervento è necessario verificare che l’azienda offra tale possibilità. In caso positivo è possibile effettuare i lavori ed esercitare la cessione del credito, ricevendo uno sconto fino al 100% , per i lavori ammessi al Super Bonus 110%, sulla spesa ammissibile per l’agevolazione, tramite l’invio telematico di una apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte del responsabile per la dichiarazione di conformità ( in caso di lavori ammessi al Super Bonus). In seguito, l’impresa che ha concesso  al proprio cliente lo sconto in fattura, utilizzerà la detrazione ricevuta sotto forma di credito di imposta per pagare meno tasse, oppure potrà cederla a sua volta ad intermediari autorizzati.

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*Spettante solo per i lavori condominiali o per gli interventi edili ordinari facenti parte di un intervento più vasto di ristrutturazione edile
** Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77