Come funziona l’Ecobonus per le pompe di calore

Ariston Italia | Aggiornato il: 6 giugno 2024

Le pompe di calore sono impianti moderni e versatili, infatti permettono di sfruttare fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento domestico invernale, il raffrescamento estivo e la fornitura di acqua calda sanitaria. Oggi, grazie alle vantaggiose detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus 2021, è possibile risparmiare sull’acquisto di questi sistemi green usufruendo di una detrazione Irpef del 65%. Inoltre, se l’installazione della pompa di calore avviene insieme a un intervento incluso del Superbonus 110%, l’incentivo fiscale può diventare ancora più conveniente.

Ovviamente, deve trattarsi di un’operazione di sostituzione di un impianto preesistente, in quanto i bonus fiscali non sono disponibili per le nuove installazioni che non prevedono un miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio. Vediamo nel dettaglio come funziona l’Ecobonus 2021 per le pompe di calore, analizzando quali sono gli interventi che consentono di ottenere le migliori agevolazioni e lo sconto in fattura per gli impianti termici a basso impatto ambientale.



Le caratteristiche dell’Ecobonus per la pompa di calore 2021

Con l’Ecobonus 2021 è possibile ottenere un rimborso del 65% su una serie di interventi agevolabili. Si tratta di lavori legati alla riqualificazione energetica dell’edificio, la sostituzione dei vecchi impianti per la climatizzazione invernale e degli scaldacqua, oppure l’installazione di un sistema solare termico. Inoltre, possono rientrare nell’Ecobonus 65% anche gli interventi per la building automation, compresi i lavori di ristrutturazione effettuati sulle superfici opache orizzontali e verticali.

In questo modo, è possibile sostituire l’impianto termico con una pompa di calore, oppure con un sistema ibrido offerto da un unico produttore (cd ‘Factory made’) in cui una caldaia a condensazione e una pompa di calore lavorano in modo integrato. La detrazione del 65% per la pompa di calore permette di ottenere un rimborso importante, infatti si può recuperare il 65% della spesa sostenuta con un importo massimo di detrazione pari a 30 mila euro.



Pompa di calore con Ecobonus, sconto in fattura e Superbonus 110%

Una novità importante, introdotta con il Decreto Rilancio, riguarda la possibilità di convertire la detrazione fiscale in sconto in fattura. Questa misura consente di trasformare la detrazione d’imposta in uno sconto diretto, applicato dall’azienda che vende l’impianto termico o dalla ditta che effettua l’intervento di installazione. Ciò consente di beneficiare di un risparmio immediato, evitando di aspettare fino a 10 anni (per gli interventi agevolabili ai sensi della normativa sull’Ecobonus), per il recupero della somma spesa tramite rimborso Irpef o Ires.

Inoltre, se la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con una pompa di calore, oppure con un sistema ibrido, viene realizzato rispettando quanto richiesto dal Superbonus 110%, l’incentivo per lo sconto in fattura può arrivare fino al 110%; per usufruire di tale aliquota, l’intervento deve garantire il miglioramento per l’edificio uso residenziale di almeno due classi energetiche, certificando questo incremento attraverso il rilascio da parte di un certificatore autorizzato dell’APE (Attestato di Prestazioni Energetica).

Ad ogni modo, lo sconto in fattura è sempre possibile per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, indipendentemente dalla percentuale della detrazione d’imposta ottenibile in funzione dell’intervento eseguito (Ecobonus o SuperBonus). Perciò, sia con la detrazione nella misura del 65% sia con quella del 110%, si può comunque richiedere all’impresa che ha effettuato i lavori di usufruire dello sconto immediato in fattura, cedendo alla stessa il corrispondente credito di imposta spettante. In alternativa, il credito di imposta può essere ceduto ad una banca o un intermediario finanziario abilitato, ricevendo il controvalore in denaro direttamente dall’istituto.



Quali sono i requisiti per l’Ecobonus per le pompe di calore

Possono accedere all’Ecobonus 2021 per le pompe di calore tutti i contribuenti persone fisiche, i professionisti e gli artigiani, comprese le associazioni di professionisti, gli enti pubblici e privati impegnati in attività non commerciali, incluse le persone titolari di reddito d’impresa non solo sugli immobili ad uso strumentale (cfr risoluzione Agenzia delle Entrate n. 34/2020).  Per usufruire dell’agevolazione il contribuente deve essere proprietario dell’immobile o avere un diritto reale sull’immobile sul quale si eseguono l’intervento: è il caso dell’inquilino, del comodatario, dell’usufruttuario, ma anche del familiare convivente con il possessore dell’immobile, così come il convivente more uxorio.

L’intervento deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2021 (allungabile sino al 30 giugno 2022 per gli interventi ammessi al Superbonus), inviando un’apposita segnalazione all’ENEA non oltre 90 giorni dal termine dei lavori. La pompa di calore deve rispettare una serie di parametri tecnici, in particolare in merito al coefficiente di prestazione e all’indice di efficienza energetica, valori che devono essere pari o superiori a quelli minimi indicati dalle normative di legge (Allegato F D.M. 6/08/2020). Per le pompe di calore elettriche con inverter i requisiti minimi sono ridotti del 5%.

Nel massimale agevolabile (fino a 30 mila euro di detrazione) possono essere incluse tantissime spese accessorie, come lo smontaggio del vecchio impianto e il suo smaltimento, l’installazione della pompa di calore e tutte le opere murarie necessarie. Inoltre, si possono includere anche i costi legati ai sopralluoghi, alla consulenza professionale e alla creazione della documentazione tecnica, inclusi eventuali oneri per interventi sul sistema di accumulo, i dispositivi per le emissioni e le modifiche alla rete di distribuzione.