Ecobonus 65%: cos’è, come funziona e quali sono i requisiti

Ariston Italia | Aggiornato il: 23 novembre 2021

Con l’Ecobonus 2021 è possibile usufruire di una detrazione fiscale (dall’Irpef e dall’Ires), nella misura del 50% o del 65% a seconda degli interventi di riqualificazione energetica effettuati. Gli stessi interventi aventi diritto alle detrazioni previste per l’Ecobonus, se effettuati congiuntamente a gli interventi  detti “trainanti”  indicati nel Decreto Rilancio* possono accedere al Superbonus 110%.  

Ad ogni modo, come indicato nella Legge di Bilancio 2021 quest’anno rimarranno valide entrambe le misure, quindi per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici saranno disponibili tre aliquote del 50%, 65% e 110%, convertibili anche in credito d’imposta cedibile o, nel caso degli interventi che accedono al SuperBonus 110%, in sconto in fattura fino al 100% della spesa ammissibile. 

Vediamo cos’è l’Ecobonus 65%, i requisiti per ottenerlo e quali differenze esistono con le altre agevolazioni.


Ecobonus 65%: come funziona

L’Ecobonus 65% per gli interventi di efficienza energetica è un’agevolazione pubblica concessa sotto forma di detrazione Irpef o Ires, con la quale lo Stato promuove la riduzione delle emissioni inquinanti dovute alle attività residenziali e non, attraverso una migliore gestione dell’energia e la diminuzione degli sprechi termici. Questa agevolazione fiscale viene concessa per tantissime tipologie di lavori effettuati dal contribuente con la finalità della riqualificazione energetica degli edifici esistenti, quindi non è valido per gli immobili di nuova costruzione.

Gli interventi coperti dall’Ecobonus 65% sono:

  • lavori di riqualificazione globale dell’edificio, tra cui interventi di coibentazione degli involucri, ristrutturazione dei pavimenti con aumento dell’isolamento termico, sostituzione di infissi con modelli che incrementano l’efficientamento energetico della casa;
  • sostituzione dei vecchi impianti per la climatizzazione invernale con l’installazione di caldaie a condensazione di classe A o superiore, abbinate a un sistema evoluto per la termoregolazione per ottimizzare la gestione del riscaldamento domestico;
  • sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con un sistema ibrido, composto da una pompa di calore e una caldaia a condensazione, realizzato espressamente dal produttore per funzionare in modo integrato;
  • sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con una pompa di calore, un impianto ad alta efficienza in grado di assicurare elevati standard energetici;
  • sostituzione dello scaldacqua con una pompa di calore, per la produzione di acqua calda sanitaria attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche naturali (aria, acqua, geotermico);
  • installazione di micro-generatori in sostituzione di altri impianti preesistenti, con l’obbligo di ottenere un risparmio energetico di almeno il 20%;
  • installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica pulita, con autoconsumo o cessione alla rete pubblica;
  • acquisto e installazione di sistemi di automazione e controllo (BACS) per la climatizzazione, riscaldamento o fornitura di acqua calda sanitaria.

Ogni tipo di intervento prevede dei massimali specifici, dei limiti per gli importi che la detrazione può raggiungere in base alla spesa sostenuta. Ad esempio, per i lavori di riqualificazione energetica la detrazione massima può arrivare fino a 100 mila euro, mentre per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, pompe di calore o sistemi ibridi il massimale in detrazione è di 30 mila euro.



Ecobonus 65%: chi sono i beneficiari e quali sono i requisiti

Come indicato dalle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, possono beneficiare dell’Ecobonus 65% le persone fisiche (proprietari, titolari di un diritto reale sull’immobile, inquilini, comodatari) , incluso chi svolge attività di arti e professioni, gli enti pubblici e privati non commerciali, i titolari di reddito d’impresa e le associazioni di professionisti. Ovviamente rientrano nelle agevolazioni anche i condomini, qualora l’intervento di riqualificazione energetica venga eseguito sulle parti comuni dell’edificio.

A seconda dell’intervento di riqualificazione energetica effettuato, la legge richiede l’asseverazione dell’intervento da parte di un tecnico abilitato, per dimostrare il rispetto dei parametri tecnici richiesti, ovvero il rilascio da parte del costruttore dell’apparecchio/dispositivo, di una certificazione attestante il rispetto dei requisiti di efficienza energetica previsti dalla legge sull’Ecobonus.

E’ inoltre indispensabile, salvo alcuni interventi (come la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione) l’APE, l’Attestato di prestazione energetica, un documento da produrre dopo la realizzazione dei lavori o l’installazione dei nuovi impianti in sostituzione dei preesistenti.

Il pagamento delle spese agevolabili deve essere tracciabile e deve avvenire:

  • per i contribuenti non titolari di reddito di impresa, mediante bonifico bancario o postale “parlante” ovvero contenente tutti gli elementi richiesti dalla legge quali causale del versamento con l’indicazione degli estremi della normativa agevolativa, il codice fiscale del beneficiario della detrazione fiscale, il numero di partita iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico.
  • per i contribuenti titolari di reddito di impresa l’obbligo di effettuare il pagamento con bonifico non è vincolante.

Entro 90 giorni dalla fine lavori occorre inoltre trasmettere all’Enea, in via telematica, le informazioni contenute nell’APE e nella scheda informativa relativa agli interventi realizzati, attraverso l’applicazione web dell’Enea.

Le detrazioni d’imposta (Irpef ed Ires) del 50 e 65% prevedono un rimborso in 10 anni, quindi riconosciuti attraverso 10 quote annuali di pari importo, (mentre se gli interventi rientrano nel SuperBonus 110% lo sgravio fiscale Irpef viene restituito in 5 anni). Tuttavia, è possibile richiedere la conversione della detrazione fiscale spettante in sconto in fattura, concesso direttamente dall’azienda per ottenere un risparmio immediato sulla spesa da affrontare, oppure in credito d’imposta cedibile a intermediari finanziari o banche.


Le differenze tra Ecobonus 50% e 65%

Con l’Ecobonus 2021 sono previste due aliquote, delle quali quella al 65% è la più diffusa e facile da ottenere. Ad ogni modo, esiste anche una detrazione d’imposta più ridotta del 50%, applicata a partire dal primo gennaio 2018 per i seguenti interventi:

  • acquisto e posa opera di schermature solari, finestre e infissi;
  • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con generatore di calore e alimentazione a biomasse;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione almeno di classe A, ma senza l’integrazione con sistemi di termoregolazione evoluti.

È evidente come sia piuttosto facile passare dallo sgravio fiscale del 50% alla detrazione del 65%, infatti per gli impianti di riscaldamento basta integrare la caldaia a condensazione con un dispositivo di termoregolazione moderno.

Inoltre, se gli interventi di riqualificazione energetica consentono un netto miglioramento dell’edificio, con un aumento di almeno due classi energetiche, è possibile incrementare l’agevolazione al 110%, con la possibilità di usufruire dello sconto in fattura fino al 100% per non spendere nulla. La maggiore aliquota del 110% è limitata agli immobili residenziali, ed esclude tra i beneficiari i titolari di reddito di impesa o professionale salvo l’ipotesi  di partecipazione alle spese per interventi trainanti effettuati dal condominio sulle parti comuni.


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*D.L. 34/2020, convertito con modificazioni con la L. 77/2020.