Scarico a Parete per Caldaie e Scaldabagno: Cosa Sapere

Ariston Italia | Aggiornato il: 9 maggio 2022
Quando è possibile lo scarico a parete di caldaie e scaldabagno a gas 

Dal 2013 tutti i nuovi impianti termici devono essere installati in modo che i fumi della combustione scarichino sopra il tetto dell’edificio. Si tratta di una norma per la salvaguardia della salute, per evitare che i prodotti di scarto generati dalla combustione possano nuocere alle persone. Tuttavia, sono previste delle eccezioni, con una serie di deroghe che consentono di effettuare lo scarico a parete della caldaia a condensazione e dello scaldabagno a gas. Ecco quanto è possibile secondo le normative di legge. 


Caldaia e scaldabagno a gas e scarico a parete: cosa dice la norma 

A partire dal 31 agosto 2013 tutti gli impianti termici devono essere installati con predisposizione per lo scarico a tetto, secondo quanto previsto dal DPR 412/93, così come modificato dalla Legge 90/2013 e dal D.lgs. n.102 del 4 luglio 2014. Caldaie e scaldabagno a gas, dunque, vanno collegati con sistemi per l’evacuazione di fumi sul tetto, attraverso canne fumarie o camini e rispettando le norme tecniche sull’altezza e il distanziamento.  

Allo stesso tempo, in alcuni casi è consentito lo scarico a parete della caldaia, ad esempio quando il tecnico certifica l’impossibilità di evacuare i fumi sul tetto. Questa condizione deve essere accompagnata da un’asseverazione tecnica da parte del professionista, per dimostrare che non è possibile effettuare lo sbocco nel rispetto delle indicazioni di legge (1 metro sopra il tetto dell’edificio) e vanno installati esclusivamente generatori a gas del tipo a condensazione i cui prodotti della combustione abbiano emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kWh, misurate secondo le norme di prodotto vigenti.  

Un’altra eccezione potrebbe essere il caso della ristrutturazione di un impianto termico individuale già esistente, sito in uno stabile plurifamiliare, qualora nella versione iniziale non disponga già di camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio, funzionale e idoneo o comunque adeguabile all’applicazione di apparecchi a condensazione

Altro caso quello della presenza di norme di tutela degli edifici oggetto dell'intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale, le quali tutelano l’edificio contro l’intervento di realizzazione dello scarico sul tetto, ad esempio per motivi di interesse culturale, storico o artistico.  


Caldaia a condensazione scarico a parete: quando è consentito?

La legge permette lo scarico a parete della caldaia a condensazione in alcuni casi particolari. Tuttavia, se il tecnico rileva l’impossibilità dello scarico sul tetto, poiché non è possibile effettuare l’attacco alla canna fumaria collettiva, si può installare la caldaia a condensazione con basse emissioni di NOx con scarico a parete. In tutti i casi è fondamentale che il sistema di scarico sia in linea con la norma UNI 7129/2015, la quale indica le distanze minime per il montaggio dell’impianto di evacuazione dei fumi su balconi e finestre. 


Scaldabagno a gas da interno senza canna fumaria 

La soluzione migliore consiste nel rivolgersi a un professionista autorizzato, contattando un centro di assistenza tecnica, per richiedere un sopralluogo e valutare insieme all’esperto le opzioni a disposizione per il montaggio a norma dello scaldabagno a gas. Inoltre, è possibile considerare anche delle alternative green come la pompa di calore, oppure i sistemi ibridi con caldaia a condensazione e pompa di calore, per evitare gli obblighi normativi ed essere più liberi nell’installazione dell’impianto.