Come ridurre l’inquinamento delle acque?
L’inquinamento dell’acqua è una questione molto seria, in quanto i contaminanti presenti nelle risorse idriche mettono a rischio l’intero ecosistema, causando danni elevati all’ambiente e alla salute. Sebbene l’acqua sia abbondante sulla Terra, si tratta perlopiù di acqua salata; quella dolce, invece, è un bene prezioso e sempre più scarso. Per questo motivo è essenziale non sottovalutare questo problema e, anzi, attivarsi per avere una maggiore conoscenza in merito alle cause e ai rimedi per ridurre l’inquinamento delle acque.
Le principali cause dell’inquinamento dell’acqua
Al giorno d’oggi, l’inquinamento dell’acqua è un fenomeno diffuso a livello globale, con alcune zone del pianeta maggiormente interessate da tale fenomeno a causa, soprattutto, di un’elevata urbanizzazione e della mancanza di infrastrutture adeguate al trattamento delle acque. In generale, i principali fattori contaminanti delle acque sono:
- smaltimento non corretto dei rifiuti di origine civile;
- utilizzo di pesticidi in agricoltura;
- sversamento non a norma di inquinanti industriali;
- acquacoltura intensiva;
- rifiuti provenienti dagli allevamenti animali;
- inquinamento atmosferico;
- uso dei combustibili fossili.
Ovviamente, esistono altre cause straordinarie che possono aumentare l’inquinamento delle acque, come gli eventi accidentali (es. esplosioni di centrali nucleari con lo sversamento in mare dei rifiuti radioattivi; avarie di imbarcazioni con successiva fuoriuscita di sostanze inquinanti ecc.).
Considerando che l’accesso alle risorse idriche di qualità e all’acqua potabile è un requisito indispensabile per la vita umana, la contaminazione delle falde acquifere è una questione seria al punto da preoccupare istituzioni e ricercatori di tutto il mondo.
Inquinamento dell’acqua: rimedi e soluzioni
Negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi studi per cercare delle soluzioni innovative alla problematica idrica, tra cui la ricerca sull’inquinamento dell’acqua promossa dall’ONU attraverso il programma “Water pollution by plastics and microplastics: a review of technical solutions from source to sea”. Lavori simili sono stati realizzati in molti Paesi, tra cui il progetto Minotaurus finanziato dall’UE e terminato nel 2013. In questo caso lo scopo è stato quello di mettere a punto un sistema efficiente per migliorare il trattamento delle acque, accelerando la degradazione degli inquinanti di tipo organico attraverso tecnologie di biobonifica.
Queste iniziative hanno lo scopo di trovare soluzioni applicabili su larga scala per recuperare le riserve idriche compromesse e intervenire in zone con alti livelli di inquinamento delle acque.
Allo stesso modo esistono diversi rimedi applicabili fin da subito attraverso una serie di buone pratiche per contrastare l’inquinamento: in questo modo ciascuno può contribuire a raggiungere una qualità migliore delle acque.
Innanzitutto, è importante ridurre l’utilizzo della plastica che, a causa delle microplastiche rilasciate durante il processo di degradazione, è uno dei primi contaminanti delle falde e degli oceani.
Inoltre, è possibile preferire prodotti naturali al posto di quelli chimici, come detergenti per la casa con ingredienti di origine vegetale, oppure optare per materiali costruttivi a basso impatto ambientale attraverso le proposte della bioedilizia.
Anche le abitudini alimentari possono incidere in modo considerevole sull’inquinamento idrico, perciò è fondamentale compiere scelte socialmente responsabili. Ad esempio, è possibile acquistare prodotti naturali, alimenti a basso consumo d’acqua e diminuire la quantità di carne e pesce presente nella dieta.
Da non sottovalutare è il corretto smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, realizzando sempre la raccolta differenziata, ed evitare, altresì, l’uso di sostanze chimiche per il trattamento di piante e fiori in giardino e in terrazzo.
Anche i piccoli gesti possono aiutare a preservare le risorse idriche, ad esempio lavando i veicoli solo presso centri specializzati dotati di impianti di smaltimento a norma, oppure non disperdendo nell’ambiente oli esausti e altri liquidi tossici.
Inquinamento idrico: l’importanza delle energie green
La contaminazione delle acque può avvenire in due modi: da un lato, in maniera diretta, ad esempio attraverso lo sversamento di sostanze tossiche; dall’altro, in maniera indirettamente, tramite attività le cui conseguenze causano il degrado della qualità dell’acqua.
Per evitare l’inquinamento indiretto è importante sostenere le energie rinnovabili, riducendo, quindi, l’utilizzo dei combustibili fossili laddove possibile.
Gli scarti della combustione di gas e derivati del petrolio, infatti, producono sostanze nocive anche per l’acqua (es. il particolato), le quali entrano nel ciclo idrologico e contaminano fiumi, laghi, falde e oceani con le piogge acide. Lo stesso avviene con l’aumento della temperatura provocato dai gas serra rilasciati nell’atmosfera: ciò contribuisce a rendere l’acqua più acida e accelera l’evaporazione. Per evitare questi processi è essenziale adottare soluzioni green, con un maggiore impiego delle fonti pulite come l’energia solare, geotermica ed eolica.
Per la mobilità è possibile preferire l’uso delle auto elettriche, i veicoli in car sharing e i dispositivi alternativi per la micromobilità, come monopattini elettrici e bici a pedalata assistita.
Ognuno di noi può contribuire attivamente a diminuire l’inquinamento dell’acqua attraverso azioni che, nonostante possano sembrare insignificanti, hanno un impatto notevole per la protezione di questa risorsa fondamentale.